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Giancarlo Guardabassi la prima storica intervista a Vasco Rossi

Vasco Rossi e la radio, Vasco e la canzone, Vasco e le sfide: ci sono tutti gli elementi che hanno caratterizzato la vita artistica del 'Blasco' nazionale nella sua prima intervista radiofonica RAI. Il programma è 'Discosfida' di Giancarlo Guardabassi che, con non poca lungimiranza, presenta il primo album del giovane di Zocca che arriva dalle radio private, intitolato, ironicamente, 'Ma cosa vuoi che sia una canzone'. Punto radio, la terza radio libera nella storia d'Italia, fondata dallo stesso Vasco con un gruppo di amici, e Radio Alice sono le prime a permettere al giovane modenese di programmare tutte quelle canzoni che le radio nazionali non trasmettono finché non decide di proporre i suoi stessi pezzi alla radio, spinto dal suo grande amico Gaetano Curreri. Poi nel '77 il primo 45 giri Jenny, pubblicato da un'etichetta di liscio, la Borgatti. Nel '78 le canzoni che scriveva e cantava durante gli anni della radio diventano il suo primo album grazie alla produzione di Alan Taylor, alla Lotus, sua prima casa discografica, e soprattutto grazie a Gaetano (Bethothen) Curreri, già musicista di Lucio Dalla, e che cura gli arrangiamenti del primo, come ancor oggi, dell'ultimo album di Vasco'Buoni o cattivi'. Inizia la sfida. Accento modenese che lo rende decisamente simpatico, Vasco descrive con chiarezza il suo primo lavoro: da La nostra relazione, che parla di una coppia in crisi 'anche se ancora non sono sposato' a Silvia, un 'bossetto' (bozzetto) di una ragazzina che si perde nelle sue mille fantasie e che a buon diritto consideriamo la prima stesura di Albachiara, per la quale sarà fondamentale l'apporto di Massimo Riva, amico e chitarrista storico di Vasco. Con 'Ambarabaciccicoccò' invece prende le distanze dalle polemiche politiche di quegli anni, parlando invece del difficile rapporto padri e figli (suo padre, Giovanni, camionista, morirà di infarto l'anno successivo). Come un pugno nello stomaco arriva poi Jenny. È qui che Vasco segna punti a suo favore, quando mette se stesso in gioco. Jenny è una ragazza che soffre 'il mal di vivere', mette in scena il suo esaurimento nervoso e la 'gente' la chiama pazza. Vasco sta dalla parte di Jenny, Vasco Rossi è Jenny come sarà poi negli anni '90 Sally che non ha più paura e cammina 'per la strada sicura, che guarda la gente con aria indifferente'.

 

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'Tutto un equilibrio sopra la follia': sincero o falso è questo modo di vivere che ha affascinato il popolo di Vasco unito al fatto che si è sempre saputo vendere molto bene. 'Io sognavo da quando avevo 20 anni di fare pubblicità. E ci provavo. Al mio paese, Zocca, avevamo aperto una discoteca che si chiamava Punto Club. Per gioco e per richiamare gente ho fatto stampare un manifesto dove era scritto 'IMMAGINA CHE IL PUNTO NON ESISTA'. Lo slogan funzionò perché provocava il panico la sola idea che l'unico posto dove andare per i giovani chiudesse i battenti. (') forse da questi esercizi di imitazione sono poi venute fuori le mie canzoni'.

Di quel ragazzo, accento modenese, jeans e voglia di riscatto, poco è rimasto. Vasco oggi è un affare imponente, uno dei pochi a vendere ancora migliaia di dischi e a riempire con largo anticipo gli stadi. Il primo a capirlo fu Giancarlo Guardabassi.